Il mostro peloso – H. Bichonnier e PEF

Editore: Emme edizioni – n. pagine: 36 (2014) – traduttore: G. Lughi
Età: da 3 anni

S

toria ben ritmata di un mostriciattolo bruttarello, pelosissimo e platonicamente malvagio… perché i ridicoli piedini non lo fanno muovere dalla sua caverna. Ma è tenace, il suo desiderio è mangiarsi un essere umano e ogni giorno rinnova questo proposito. E infondo lo capiamo, ci fa simpatia, lì tutto solo al buio a catturare topi.

Passa finalmente un re che si è perso nel bosco.

Per aver salva la vita fa un patto con il mostro: gli porterà un bambino, il primo che incontrerà, perché i bimbi sì che sono saporiti e teneri! Un lampo di paura attraversa la fronte di mia figlia mentre faccio il ghigno del mostro e abbozzo uno GNAM verso la sua spalla… Lo sai che i bimbi sono più appetitosi di un vecchio re nasone, no?!

Ovviamente il re cerca di squagliarsela ma non c’è modo, la sua fortuna diventa in fretta una sciagura: il primo bimbo che trova è sua figlia, la piccola Lucilla. Ha disubbidito, Lucilla; è uscita dal castello per comprare i lecca lecca… passa un rapido esame di coscienza sulla fronte della mia giovane vicina di cuscino.

Lucilla è l’archetipo dei bimbi: leggera e gaia, coraggiosa, monella e dispettosa.

Proprio grazie a queste caratteristiche saprà sconvolgere il mostro e – a colpi di impietose rime sui suoi peli – far saltare l’incantesimo che lo intrappolava… per arrivare al più romantico e inaspettato dei finali.

Sguardo di infantile malizia cuoriciosa e sorriso strappa baci della mia bimba. Non crescere in fretta. Resta qui ad ascoltare una storia, e poi un’altra, …

Speciale perchè:i personaggi sono simpatici e ben caratterizzati, il ritmo coinvolgente, le parole ricercate e giocate, la grafica ed i colori poco convenzionali.

Adoro questo libro da quando l’ho conosciuto, 13 anni fa, da giovane animatrice della lettura in Biblioteca dei Ragazzi a Varese. Ho aspettato con ansia che Alice fosse grande abbastanza per rileggerlo insieme e…il suo divertimento valeva bene l’attesa.

E adesso, cosa facciamo? Usiamo le rime! All’inizio probabilmente ricicleranno qualche battuta di Lucilla, ma impareranno a fare poi un uso creativo e musicale delle parole.

“Forza, andiamo a nanna!”

“Ma voglio un cornetto con la panna…”